Quella di Toledo è la stazione della metropolitana più bella d’Europa e del mondo. Primato riconosciuto dal quotidiano inglese The Daily Telegraph e confermato anche nella classifica della Cnn. E ancora, nel 2013 vince il premio Emirates lea international award come “public building of the year”.

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Nel 2015, invece, è stata la volta del premio “International Tunnelling Association: Oscar delle opere in sotterraneo”. Con quest’ultimo premio assegnatole, la stazione ha superato la concorrenza di importanti opere di Sydney e Gerusalemme.


Presentata alla stampa dal sindaco de Magistris il 12 aprile 2012 e messa in funzione il 17 settembre dello stesso anno, la stazione Toledo della linea 1 della metropolitana di Napoli, ubicata nel quartiere San Giuseppe, è divenuta in brevissimo tempo una vera e propria meta turistica.

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Progettata dall’architetto spagnolo Oscar Tusquets Blanca, la stazione serve per spostarsi sia nella zona del rione Carità, sia nella zona degli adiacenti Quartieri. Sono tre, infatti, le uscite in superficie: via Toledo, con due scale mobili poste in direzione piazza del Plebiscito e piazza Carità; via Diaz, con una sola scala mobile per la risalita e un ascensore; piazza Montecalvario, con una galleria di 170 metri.

La Stazione Toledo, profonda quasi 50 metri con un volume di 43mila metri cubi, contiene notevoli testimonianze del passato dell’antica città,emerse durante i lavori di scavo. Dal primo suolo arato del Paleolitico, fino alla cinta muraria di epoca aragonese, restaurata e integrata nelle finiture di stazione.

Nei rivestimenti del primo livello predomina il colore nero che esalta l’apparizione dei grandi mosaici di William Kentridge. Di questi, il primo è il progetto per la Ferrovia Centrale per la città di Napoli, 1906 (Naples Procession). Il secondo mosaico, invece, collocato al di sopra delle scale mobili, si intitola Bonifica dei quartieri bassi di Napoli in relazione alla ferrovia metropolitana, 1884. 

Scendendo i vari livelli, si arriva ad una monumentale sala sotterranea in cui domina il fascino della bocca ovale del Crater de luz. Si tratta di un grande cono che attraversa in profondità tutti i livelli della stazione, collegando il piano della stanza con la spettacolare hall costruita 40 metri sottoterra.

Sulle pareti della hall sommersa si possono ammirare le Olas, onde in rilievo progettate da Tusquets Blanca, mentre procedendo all’interno della galleria di scavalco ci si trova circondati dai pannelli del mare di Robert Wilson. Anche l’uscita in largo Montecalvario è arricchita da opere d’arte di artisti di fama internazionale: Oliviero Toscano, Lawrence Weiner, Shirin Neshat. 

Per il piano atrio della stazione Francesco Clemente ha realizzato “Engiadina”, una spettacolare opera in mosaico e ceramica lunga più di sedici metri. L’opera raffigura un paesaggio alpino attraversato da una fascia in ceramica di colore “giallo Clemente”, sul cui sfondo sfila un corteo di oltre quaranta figure femminili. Queste ultime sono ispirate ad antichissime immagini di danzatrici di età minoica rinvenute nell’isola di Creta. 

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