Anche, e soprattutto, le Maldive fanno i conti con una crisi inattesa del settore turistico, principale fonte della piccola economia nazionale. Nel pieno della pandemia di coronavirus, il governo delle isole, al pari di altri, ha chiuso in ingresso le sue frontiere per evitare il rischio di importare l’epidemia. Le prospettive cambiano, però, nei prossimi mesi.
Stando a quanto anticipato dal ministro delle Finanze, Ibrahim Ameer, le Maldive sarebbero pronte a riaprire nuovamente le sue porte al turismo dal mese di luglio. Il governo ha comunque messo in conto una performance negativa del settore, con una diminuzione dei turisti del 50 per cento e un calo delle notti di permanenza media del 39 per cento. Tanto per un’economia che vive solo di turismo.

Secondo Travel Trade Maldives, i primi a tornare nell’Arcipelago potrebbero essere i turisti cinesi, almeno se si dovesse confermare il superamento della pandemia da parte del Gigante asiatico. Poi potrebbero arrivare i turisti dall’Australia e dall’India, dove la compagnia di bandiera ha annunciato l’intenzione di ripartire con i voli internazionali dal primo giugno. Ma per il turismo europeo – è quello che pensano gli addetti ai lavori – bisognerà invece attendere i mesi di dicembre-gennaio per una vera ripartenza.
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