La Casa di Giulietta è un palazzo medievale di Verona, situato al numero 23 di via Capello, poco distante dalla centrale piazza delle Erbe. Per chi visita Verona, una delle tappe obbligatorie è senza dubbio la casa del personaggio reso immortale dalla tragedia di William Shakespeare. Individuare la Casa di Giulietta è facile: si arriva in via Cappello e qui si accede in un passaggio dove le pareti sono totalmente ricoperte da bigliettini d’amore, firme e frasi dei tanti innamorati passati da qui.
Il passaggio alla Casa di Giulietta si apre su un cortile dove il celebre balcone fa bella mostra di sé sulla facciata dell’annesso palazzo trecentesco. Guardando il piccolo balconcino la mente vola e immagina romantici dialoghi dei due innamorati. In realtà, però, si tratta di un falso. Le case dei Capuleti infatti non si trovavano qui, ma nei pressi dell’argine del fiume Adige.
Nel primo Novecento furono fatti lavori per evitare le esondazioni del fiume e si procedette alla demolizione di alcune case medievali che impedivano la costruzione dei nuovi argini. Dalle rovine di questi edifici fu salvato un balconcino di epoca gotica che l’allora direttore dei musei civici fece posizionare nel cortile della casa torre della famiglia Cappello. Così nacque il balcone di Giulietta.
La tragedia shakespeariana ha trovato a Verona dei riscontri e la fantasia ha mescolato leggenda e realtà, tanto che sono stati riconosciuti vari luoghi in cui si sarebbe svolta la vicenda narrata dal drammaturgo inglese. Sono veramente esistite due famiglie di nome Montecchi e Capuleti, sebbene il nome esatto fosse Cappelletti.
I Montecchi, importanti mercanti ghibellini veronesi, furono veramente coinvolti in lotte per il controllo del potere a Verona, ma non si hanno notizie di rivalità con i Cappelletti.
Nell’autunno del 2019 sono stati svolti lavori di pulizia sull’arco e sui muri che portano al cortile della casa di Giulietta. Sono stati rimossi tutti i biglietti e imbiancati i muri. I lavori di restauro sono stati completati da un avviso in varie lingue che informa i tanti visitatori che è vietato imbrattare i muri, pena gravose multe per i trasgressori.
Le Catacombe dei Cappuccini di Palermo, l’incredibile ‘museo’ della morte